Il salto di qualità
Guido inizia ad utilizzare vinacce fresche, non solo perché rendono di più, ma perché la sua grappa acquisisce nuovi profumi e sapori che prima non esistevano.
Passano i disastri delle due Guerre Mondiali dove le scorte della Distilleria vengono requisite per aiutare i soldati a combattere il freddo, la fame, e la paura.
Gli anni Sessanta si aprono all’insegna della “nuova Italia”. Ci si industrializza, aprono i primi negozi importanti e la distribuzione in città e provincia aumenta, grazie alle nuove forze di Giuseppe (Beppe) che, terminati gli studi, si dedica alla distilleria di famiglia.
Bottiglie studiate, cura estrema nella ricerca delle materie prime, etichette semplici ma immediate, eliminazione dei silos di stoccaggio vinacce e il restauro completo dell’impianto di distillazione con modifiche allo stesso, per aumentare e migliorare l’estrazione olfattiva e gustativa a scapito della quantità. Si decide di abbandonare la grossa distribuzione per cominciare la sfida più grande: la ristorazione di alto livello e le enoteche storiche d’Italia. Piovono soddisfazioni e conferme di essere sulla strada giusta e, con l’avanzare degli anni, anche all’estero si comincia a degustare e a ricercare questo fantastico distillato tipicamente Italiano.
Si apre alla nuova Europa e al Mondo dove con Marco, quinta generazione, con una visione di marketing adeguata e di distribuzione sul territorio e con nuovi prodotti, si cerca di dare un’immagine forte di Tipicità e di Territorio proponendo il consumo di grappa anche in Cucina e con i Cocktail al fine di migliorare sempre più in immagine e qualità.